Sono i monumenti straordinari del casertano che i turisti non visitano più. Alla Reggia un calo del 26%, mentre l’Anfiteatro sammaritano incassa appena 15.000 euro. Meno di una tabaccheria dell’Appia
di Giovanni Ferretti
È come se non fosse più il centro di gravità permanente dell’industria turistica di Terra di Lavoro. Da un paio d’anni a questa parte, la Reggia di Caserta ha perso quella forza attrattiva che fino a poco tempo fa sembrava inesauribile. Qualcosa s’è inceppato.
Emergenza rifiuti e crisi internazionale a parte, i dati parlano chiaro. E il responso è inequivocabile, quasi cassazione. Nel 2008, secondo il dossier annuale del Touring Club, Palazzo Reale ha subito una delle più clamorose emorragie di visitatori registrate in trenta musei del Bel Paese: - 26,4% di biglietti staccati nel corso di un anno.
In termini assoluti, sono stati poco più di 430 mila i turisti che hanno varcato i cancelli d’ingresso del masterpiece di Luigi Vanvitelli. E pensare che nel 2005 gli ingressi conteggiati superavano la soglia del milione e centomila: performance che piazzavano l’ultima grande realizzazione del barocco italiano sul podio dei monumenti più visitati in Italia.
Dalla Soprintendenza dei Beni culturali che gestisce il Palazzo reale vanvitelliano, tuttavia, non arrivano segnali di eccessiva preoccupazione.
«Il dato – fanno sapere dall’ufficio stampa – risente non soltanto dell’andamento generale dei flussi turistici nel Paese, ma anche e soprattutto dei gravissimi danni d’immagine prodotti dall’emergenza rifiuti nei primi mesi dello scorso anno.Già alla fine del 2008 si erano cominciati ad avvertire segnali di ripresa». Segnali rafforzati poi a marzo e ad aprile del 2009, periodo nel corso del quale si è registrato un netto cambio di tendenza, con circa 130 mila ingressi in due mesi e un incremento del 45% rispetto all’anno precedente... continua
venerdì 31 luglio 2009
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