venerdì 31 luglio 2009

INCENERITORE,SUPERATI I LIMITI DI TOLLERANZA

È accaduto più di trenta volte dall’inizio dell’anno. Ora molti chiedono il commissariamento della struttura. Il Governo continua a prendere tempo


di Alessandro Pecoraro


Non c’è pace per la popolazione di Acerra. Secondo i dati dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale campana (Arpac), l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti funziona male e inquina tanto. Era il 26 marzo del 2009 quando Silvio Berlusconi, insieme a Rosa Russo Jervolino, Antonio Bassolino e molti ministri, annunciò sornione la fine dell’emergenza rifiuti con l’inaugurazione dell’impianto di Acerra. Il Presidente del Consiglio lodò senza troppi indugi la nuova infrastruttura: «Il termovalorizzatore funziona benissimo, l’inquinamento è vicino allo zero – disse Berlusconi – si tratta di un prototipo molto utile che dovremo riedificare in tante altre regioni d’Italia». Ma oggi, dopo cinque mesi dall’inaugurazione, di quelle promesse è rimasto solo un vago ricordo. «Il termovalorizzatore non funziona neanche all’80% della sua potenzialità – ha recentemente dichiarato Francesco Capone, rappresentante dell’azienda incaricata di gestire il funzionamento della struttura – abbiamo dovuto spegnere più volte l’impianto a causa del livello di ossido di carbonio troppo elevato».
Il problema principale dell’inceneritore riguarda le eccessive emissioni di Pm10, più comunemente conosciute come polveri sottili. Secondo il decreto ministeriale numero 60/2002, i termovalorizzatori possono superare la soglia dei 50ug/m3 di Pm10 al massimo 35 volte in un anno. Il limite annuale, afferma l’Arpac, è stato superato in soli cinque mesi di attività, dati che hanno provocato un vero e proprio uragano politico.
Sono numerose le dichiarazioni contro la gestione dell’inceneritore, una su tutte quella di Tommaso Sodano, responsabile nazionale Ambiente per il Prc e consigliere della Provincia di Napoli, il quale ha chiesto al Governo e alla Procura della Repubblica di «fare luce il prima possibile su questa vicenda nel rispetto delle leggi del nostro Paese, della tutela della salute delle persone e del rispetto dell’ambiente»... continua

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