venerdì 6 agosto 2010

LA DERIVA DEI DEMOCRATICI

Il coordinatore provinciale del Pd Enzo Iodice abbandona il partito dopo il commissariamento. È polemica sulla nomina del dirigente Ciro Cacciola


di Alessandro Pecoraro


Non c’è pace per il Pd in provincia di Caserta, che tra liti, tesseramenti gonfiati, fughe dal partito, primarie annullate e risultati elettorali poco esaltanti, è giunto al capolinea con le dichiarazioni al vetriolo dell’ex coordinatore provinciale Enzo Iodice, il quale, dopo le dimissioni causate dal flop del risultato elettorale di marzo, ha deciso di abbandonare il partito per approdare in lidi più tranquilli (si pensa all’Alleanza per l’Italia di Francesco Rutelli).
«In oltre quindici anni di esperienza politica – afferma Iodice – sono sempre stato coerente nelle mie scelte, come si suol dire, tirando la carretta e lavorando per il bene del centrosinistra casertano. Però, dopo la decisione di commissariare il coordinamento provinciale del Pd, sono venute meno le motivazioni che mi hanno spinto in questo percorso. Mi dispiace per come sono andate le cose, perché ho sempre creduto nel Pd ancor prima della sua nascita, però non posso continuare a stare in un partito che di fatto non è mai nato. Pur nutrendo profonda stima per il commissario Ciro Cacciola, non posso esimermi dal dire che la sua presenza è il vero segno della crisi di questo partito».
L’ex coordinatore provinciale, nominato nel 2006 grazie ad un accordo trasversale e fortemente voluto da Antonio Bassolino, è riuscito nella non facile impresa di portare il Pd casertano alla deriva, con la fuga di decine di iscritti e un magro 12% ottenuto alle elezioni provinciali. Le principali colpe di Enzo Iodice sono da imputare al fatto di non essere riuscito a trovare un filo comune per poter accontentare tutte le correnti interne al partito.
Basti pensare che la selezione del candidato alla guida della provincia è avvenuta ad appena un mese delle elezioni. Una scelta che non ha prodotto i risultati sperati, inducendo alcuni big addirittura ad abbandonare il partito, come Pasquale De Lucia e Lorenzo Diana, che hanno scagliato verso Iodice e gli altri dirigenti un pesantissimo atto d’accusa.
I risultati delle elezioni provinciali non hanno fatto altro che condurre il partito alla resa dei conti. Così mentre è continuato il tutti contro tutti, Pierluigi Bersani ha ben pensato di commissariare il partito provinciale affidandolo al “bassoliniano” Cacciola. «Faremo in modo che questo periodo di transizione duri il meno possibile – sono state le parole del neo commissario – ma gli obiettivi prioritari che ci poniamo sono altri. È indispensabile, soprattutto, ricucire i rapporti all’interno della coalizione di centrosinistra e sanare tutte le incomprensioni con gli alleati».
Il compito di Cacciola è molto complesso. Una scelta che, come evidenzia Iodice, ha condotto il partito in una crisi ben più grave, basti pensare alla situazione di Santa Maria Capua Vetere, dove il sindaco Giancarlo Giudicianni ha abbandonato il Pd in aperto contrasto con le scelte dirigenziali, o a Caserta, dove oltre la metà dei consiglieri in quota Partito democratico hanno cambiato casacca...continua

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