venerdì 9 aprile 2010

«IO POPULISTA? UN PAIO DI BALLE!»

Anche stavolta Beppe Grillo non la manda a dire: e sbeffeggia i politici che festeggiano la vittoria
elettorale, dopo aver sommerso la Campania con rifiuti e cemento


di Mario Tudisco


«I camorristi sono dei veri imprenditori che offrono servizi e, a differenza degli industriali in giacca e cravatta, sono persone serissime. Una volta ebbi modo di parlare con uno di loro che chiedeva duemila e cinquecento euro tra pizzo e protezione a un commerciante. Ebbene, diceva che di meno non poteva chiedere. Con tutti i servizi che offriva al cliente non sarebbe rientrato nelle spese».
Beppe Grillo è un provocatore nato, un dissacratore di luoghi comuni e di stereotipi. Riesce, nello stesso momento, a generare apprezzamento e sconcerto in chi lo ascolta. L’occasione propizia per fare due chiacchiere è un caffè da sorseggiare al banco di un noto bar casertano. Lo show – stavolta sotto forma di intervista – può iniziare…
Senta Grillo, ma paragonare i camorristi agli imprenditori è uno scherzo? Una provocazione? Un modo per disorientare chi la sta intervistando?
Guardi, non sono mai stato più serio. E le dico di più: socialmente è molto più pericoloso l’imprenditore vestito di tutto punto, che il Casalese di turno, il quale rischia di essere ammazzato o di andare diritto in galera. È inutile che ci giriamo attorno. Oggi la vera grande delinquenza è quella dell’economia, che ha distrutto la nostra nazione. È quella dei camion contenenti rifiuti radioattivi che vengono fermati da queste parti, ma che il carico lo hanno imbarcato, che ne so, a Piacenza o a Monza. Peggio di costoro c’è solo il Parlamento italiano. Facemmo una battaglia per espellere gli inquisiti e i condannati da Camera e Senato. Tutti ci dissero: bene, bravi! Morale della favola: ora ce ne sono due in più rispetto a ieri.
Tornando alla camorra…
Credo che, rispetto alla delinquenza dell’attuale pseudo-politica, abbia due attenuanti. La prima è che si tratta di un fenomeno che ha tanti secoli di storia alle spalle ed è strettamente collegato allo Stato, che nel Meridione, oltre alle clientele, non ha mai prodotto nulla. La seconda è che i Casalesi, così come la ’Ndrangheta e Cosa nostra, sono delle aziende capaci anche di trasformarsi nel corso degli anni: prima c’era il contrabbando, oggi lo spaccio e la distribuzione della cocaina. E poi i camorristi sono persone intelligenti, tanto da fare investimenti mirati in Spagna, in Inghilterra, nei Paesi dell’Est.
Forse è meglio ritornare alla politica…
Alt! Ma lei ha visto i manifesti murali di questi candidati improbabili che hanno partecipato alle ultime elezioni, su cui è scritto che si impegneranno a risolvere i problemi della comunità? Per me sono dei bugiardi che non potranno mantenere nemmeno un millesimo delle loro promesse. Sa perché?
Me lo dica lei.
Perché sono loro i veri problemi. Questa "gentaglia" che vive blindata dalla gente comune, che non ha mai accompagnato i figli a scuola, che non è mai andata a fare la spesa e che vengono scorazzati, ventiquattro ore su ventiquattro, sulle famose auto blu. Lo sa che in Italia di auto blu se ne contano seicentoventimila? Sa che in Francia o in Spagna non arrivano a trentamila? E questi politici pretenderebbero pure di essere credibili? Hanno distrutto la Campania che è una delle più belle regioni del Mediterraneo; hanno iniziato ad avvelenare la gente con gli inceneritori quando bisognava fare una raccolta differenziata seria; hanno azzerato le città che sono diventate luoghi invivibili senza piste ciclabili e senza asili nido; hanno creato un debito pubblico che rappresenta il 30% di quello complessivo europeo e lo hanno fatto solo ed esclusivamente in nome del dio denaro. Allora, ho ragione io quando affermo che è meglio un camorrista che un politico, o no?
Lo sa che l’accusano di essere demagogo, populista e qualunquista, vero?
Io populista e qualunquista? Un paio di balle! Ma come, si scandalizzano di quello che riesco a dire io nell’ambito di una informazione di regime e non si scandalizzano della politica di Montecitorio con nani, ballerine e un po’ di zoccole? A proposito di zoccole, una volta dissi che nel Parlamento italiano c’erano questi strani roditori e mi beccai venti denunce: diciannove da parte di donne e una da un uomo... continua

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