Guai su guai per Nicola Cosentino. All’inchiesta della magistratura si aggiungono i controlli della Finanza sull’azienda di famiglia
di Marilena Natale
Le due vicende sono separate, ma stanno dando del filo da torcere al sottosegretario all’Economia del Governo Berlusconi, Nicola Cosentino (nella foto). Sia la richiesta di arresto firmata dal Gip, Raffaele Piccirillo, sia la recente verifica fiscale della Guardia di finanza eseguita nella sede dell’Aversana Petroli, azienda della famiglia Cosentino, hanno alzato un grosso polverone. Dal 1975, anno di nascita della società di Casal di Principe leader in Campania nella compravendita di carburanti, mai erano stati passati al setaccio i conti dell’impresa, nonostante avesse un fatturato molto alto. Evidentemente, in conseguenza dell’inchiesta che ha coinvolto il sottosegretario, si sono accesi i riflettori anche sull’Aversana Petroli, la stessa azienda verso cui erano diretti i vagoni ferroviari che hanno provocato il disastro di Viareggio il 29 giugno scorso.
Ad inserire l’impresa della famiglia Cosentino nel programma di verifiche 2009, approvato dai vertici provinciali e regionali della Guardia di finanza, è stato il comandante del Nucleo tributario, il tenente colonnello Michele Iadarola. L’ufficiale, accompagnato da otto uomini, si è recato personalmente a Casal di Principe per avviare l’operazione di controllo. I finanzieri sono rimasti all’interno dell’azienda dei Cosentino diverse settimane, per leggere e analizzare tutte le carte legate all’attività dell’Aversana Petroli. La società ha sempre dichiarato fatturati elevatissimi. Già nel 2002, l’autorità garante della concorrenza, con un dispositivo di non luogo a procedere per un contenzioso con l’Agip, a proposito di un distributore di benzina di Qualiano, aveva accertato che la società dei Cosentino fatturava 32 milioni di euro (fatturato dell’anno 2000, ndr). A distanza di dieci anni, sembrerebbe (non ci sono atti scritti, ndr) che, addirittura, gli introiti siano saliti a 80 milioni di euro. La cifra viene giustificata dall’ampliamento degli orizzonti imprenditoriali della famiglia Cosentino. Il gruppo si è man mano ingrandito e ora può contare sull’Aversana gas, l’Aversana Petroli, l’Ip Service (pompe di benzina), l’Immobiliare 6C e l’Agripont. Nicola Cosentino, allo stato attuale, non ha alcun ruolo all’interno di queste aziende. La gestione è nelle mani dei fratelli Mario, Giovanni e Antonio.
In particolare, l’anima imprenditrice della famiglia è rappresentata da Giovanni Cosentino che è stato anche colui che ha avuto il compito di fare, se così si può dire, da cerimoniere per la Guardia di finanza durante l’ispezione. Giovanni è proprietario sia del palazzo del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, avuto in fitto negli anni dell’amministrazione di centrosinistra, guidata dall’attuale segretario del Partito democratico Enzo Iodice, sia della sede del liceo scientifico di Aversa "Giancarlo Siani". Per far capire l’anima imprenditrice di Giovanni è utile ricordare proprio un episodio relativo a questo contratto di fitto. Il contratto è stato stipulato sotto la gestione di Riccardo Ventre, esponente di Forza Italia come il fratello Nicola, ma è stato rimpolpato sotto la gestione di Sandro De Franciscis, leader del centrosinistra, passando da circa 600 mila euro all’anno, a poco meno di 900 mila... continua
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