L’ormai ex assessore campano al ramo si guadagna un posto in lista alle europee. E intanto lascia l’incarico con un buco di 260 milioni in bilancio
di Raffaele de Chiara
«L’ospedale Pellegrini fa schifo, chi lo nasconde? Ma stiamo facendo di tutto per cambiarlo. Chiedo solo pazienza». Correva l’anno 2000 e a dichiararlo, con malcelata enfasi, fu l’allora direttore generale dell’Asl Napoli 1, Angelo Montemarano (nella foto di Ferdinando Nicola Baldieri).
Un decennio dopo, lo sfascio della sanità è sotto gli occhi di tutti e, a rivedere la parabola discendente di quel giovane direttore che da semplice dirigente salì sino all’assessorato alla Sanità campana per poi sprofondare nuovamente in una chiassosa irrilevanza politica, vien quasi un moto di tristezza e rabbia. Ma chi è stato e soprattutto chi è Angelo Montemarano, ex assessore della giunta Bassolino e prossimo candidato alle elezioni europee?
Classe ‘51, una laurea in Medicina e Chirurgia conseguita a soli 24 anni ed un curriculum formativo e professionale di tutto rispetto. Si parte dalla specializzazione post-laurea in Igiene e Medicina Preventiva e dai master in Amministrazione e Economia Sanitaria, per approdare agli incarichi di direttore sanitario e di professore universitario. Un cursus honorum davvero impeccabile, se non fosse per qualche piccola grana giudiziaria: inchieste più o meno fondate che, sebbene all’apparenza non abbiano toccato più di tanto l’opinione pubblica, di fatto però stendono più di un’ombra sull’operato dell’ex assessore.
L’ultima inchiesta in ordine di tempo che coinvolge Montemarano è quella relativa ad alcuni lavori edilizi eseguiti nella sua villa liberty di Portici. In realtà, sembra si tratti di piccole irregolarità concernenti alcune Dia (Dichiarazione di inizio attività, ndr), nulla di particolarmente rilevante se non fosse per una curiosa coincidenza. A condurre le indagini, infatti, è lo stesso Pm, Angelo Novelli, che porta avanti anche un’altra inchiesta: quella relativa all’Ospedale del Mare nel quartiere Ponticelli; vicenda quest’ultima già da tempo alla ribalta delle cronache. Secondo le accuse lanciate dal consigliere regionale del Pdl, Enzo Pivellini, e su cui la magistratura indaga, la nomina a direttore dei lavori di Matteo Gregorini (con un compenso che sfiorerebbe i 4 milioni di euro) deriverebbe da un’indebita pressione di Montemarano sulla società Ati, vincitrice della gara d’appalto. Ma, come se non bastasse, ecco arrivare, dulcis in fundo, la prima vera bocciatura politica del suo operato... continua
mercoledì 29 aprile 2009
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