Reazioni opposte, in Campania,sul processo breve, che cancellerebbe con un colpo di spugna i provvedimenti giudiziari contro i “signori dell’immondizia”
di Francesco Falco
Il processo per il rogo alla Thyssenkrupp di Torino, quello per i crolli nel terremoto a L’Aquila, la strage di Viareggio, il crac Parmalat; e poi ancora Calciopoli (la denuncia è del presidente del Tribunale di Napoli, Carlo Alemi, ndr) e chi più ne ha più ne metta, nella lista di procedimenti che hanno negli ultimi anni destato scandalo nell’opinione pubblica.
Alcuni di questi, verosimilmente, non si concluderanno a causa della famigerata “prescrizione breve”, una ghigliottina che potrebbe decapitare il processo ai danni dell’ex governatore Antonio Bassolino e che vede imputati i vertici di Impregilo, quello sul cosiddetto “scandalo rifiuti”. Tommaso Sodano, ex senatore di Rifondazione comunista e autore con Nello Trocchia de La peste, è impegnato da anni con denunce ed esposti proprio sullo scandalo in questione.
«Troncare il processo sui rifiuti – esordisce l’attuale consigliere provinciale di Napoli – avrebbe un impatto devastante: pensiamo ai miliardi di euro sperperati, agli scandali di questi anni, sarebbe davvero una batosta insopportabile. Io, davvero, non ho parole: sono stati anni di lotte e di denunce, la prima sporta nel 2003, e dopo otto anni non avere la possibilità di sapere se queste denunce sono fondate o meno sarebbe una sconfitta per la democrazia, un ulteriore danno per le popolazioni, per l’ambiente e il territorio».
La magistratura ha rappresentato, in questi anni, l’unico potere dello Stato determinato a fare chiarezza sull’affaire rifiuti? «Assolutamente sì – continua Sodano – è stata l’unica frontiera della legalità.
In Italia il fatto che ci sia insoddisfazione per il cattivo funzionamento della magistratura viene addebitato ai magistrati. Mancano i cancellieri, manca la carta, e provano a convincere cittadini che esiste il problema della giustizia, quando c’è invece un’aggressione a un potere dello Stato che vorrebbe riportarci a periodi bui. Peraltro, la richiesta di passare ad altre funzioni, presentata da Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo – i due magistrati del processo sui rifiuti – rappresenta un segnale inquietante, se non proprio un segno di cedimento»...continua
venerdì 6 maggio 2011
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