Nove candidati in lizza per lo scranno più alto di palazzo San Giacomo. In provincia, intanto, si sfidano vecchi e i giovani politici
di Antonio Puzzi
Il tanto auspicato bipolarismo, per Napoli, è solo un sogno. Tutto ha avuto inizio col “pasticciaccio” delle primarie e adesso sono ben nove i candidati, quattro a sinistra, tre a destra e due al centro che, salvo ripensamenti, si contenderanno, a maggio, la poltrona di primo cittadino del capoluogo campano.
«Con il suo fare, il Pd ha assunto i classici comportamenti di chi ritiene una partita già persa – ha sostenuto Fausto Corace, segretario regionale del Psi, ritenuto da più parti uno dei massimi esperti di politica napoletana – ma anche il centrodestra non può vantare con Gianni Lettieri una scelta vincente.
L’ex presidente dell’Unione Industriali ha già spaccato il suo mondo, ma l’investitura è arrivata direttamente da Gianni Letta e così a nulla sono valse le critiche sprezzanti della sua stessa parte politica». Vana è stata la lettera firmata da trentanove iscritti al partito per chiedere a Silvio Berlusconi un ripensamento. A tentare di cavalcare l’onda di tale dissenso giunge però Clemente Mastella che, nel ribadire la sua candidatura per i Popolari, ha definito “guasconi” gli atteggiamenti del Pdl: «Non credo – ha asserito – ci siano le condizioni numeriche e politiche affinché Lettieri possa vincere al primo turno». Per attirare l’attenzione su di sé, l’ex sindaco di Ceppaloni ha proposto a Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara di fare parte della sua improbabile giunta. Non è il solo, però, in quanto anche Lettieri, che promette che i suoi consiglieri doneranno ai poveri il compenso previsto, corteggia Cannavaro come assessore.
Il Pd ha invece deciso di puntare sull’ex prefetto Mario Morcone, il quale, ha spiegato Corace, «sarebbe stato indicato da Carlo Borgomeo (presidente Fondazione Sud, ndr), al quale Pierluigi Bersani aveva chiesto invano di candidarsi». Di certo, il centrosinistra punta sulla quantità. Oltre a Morcone, appoggiato anche da Sinistra e libertà in seguito a un referendum, ci saranno infatti Luigi De Magistris, sostenuto da Idv, Federazione della Sinistra e, secondo alcuni, dal “popolo reale” dei vendoliani, Roberto Fico per il Movimento 5 Stelle e Raffaele Di Monda, che con il Pin (Progetto innovazione per Napoli) promette: «Affiderò a un netturbino la gestione del problema rifiuti».
Il neonato terzo polo punta, invece, sul rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Raimondo Pasquino, appoggiato anche dai socialisti. «Andrea Cozzolino ora si è schierato a favore di Morcone – ha dichiarato Corace – mentre Umberto Ranieri va verso Pasquino, sebbene la sua sarà una scelta difficile: fare una cosa diversa dal partito o continuare a lavorare con esso?». Arrivano, poi, nelle ultime ore, la candidatura dell’avvocato Carlo Taormina con i liberali di Lega Italia e la promessa di un nuovo nome avanzata da Mpa...continua
venerdì 1 aprile 2011
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